La sveglia suona, ancora qualche minuto al caldo sotto la trapunta e poi via, pronta a cominciare una nuova giornata. Apro le tende e vedo il sole che lentamente si stropiccia e sale, mentre sgranocchio pane tostato e marmellata e bevo il mio caffelatte. Uno dei primi giorni 3 canguri sono arrivati fin sotto alla mia finestra a darmi il buongiorno,
sto ancora aspettando che ritornino.
Ore 8 ci ritroviamo tutti a timbrare il cartellino, che verrà ritimbrato 10-11-12-13 ore dopo, dipende dai giorni. Ancora avvolti nel sonno condividiamo le impressioni sulla giornata che sarà, principalmente sul tempo che ci aspetterà: i 24 gradi e le maniche corte di questi giorni, il freddo polare della settimana scorsa o la pioggia scrosciante sotto la quale ci dobbiamo fermare e battere in ritirata?
La squadra della raccolta olive è composta da quattro persone e dal nostro datore di lavoro che ci raggiunge spesso per controllare che tutto vada bene o per sostituire qualcuno di noi, all'occorrenza.
Il mio contributo alla raccolta consiste nel seguire la macchina e rastrellare le foglie e i rami che cadono dagli alberi, affiancata dalla mia collega. Di solito al mattino camminiamo, mentre verso
Il passatempo preferito nei momenti d'attesa è ovviamente tirarsi le olive o cercare di fare canestro in qualche punto particolare, impegnati in sfide che durano anche alcuni giorni. La sera siamo solitamente stanchi al 100%, al chiar di luna ci trasciniamo fino alle nostre piccole casette e non resta molto da fare: una lunga doccia perché ce n'è decisamente bisogno, la cena, una mezzora di yoga per rilassare i muscoli e far tornare leggere le gambe e poi è già ora di spegnere la luce.
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