Era estate, la scuola era finita e quell'anno nella mia citta' sarebbe iniziato un nuovo festival. Avevano bisogno di volontari e cosi' con qualche amica ci siamo presentate. Non sapevamo ancora che quel festival avrebbe riempito le nostre estati, le nostre serate, i nostri ricordi.
Mescolanze, un incontro tra cibi, musica, parole, poesia e immagini. La cucina trentina e i cuochi provenienti da un po' tutto il mondo in un incontro di lingue, accenti, traduzioni. E' stato, sempre, un festival di colori: i colori delle nostre magliette, delle tovaglie, delle luci e delle pietanze. Ci sono state le cene a tema, il cibo di strada e la via dell'acqua, la cucina dietro le quinte e quella visibile. Abbiamo lavorato sotto un tendone bianco che ogni anno cambiava forma e in una struttura di legno chiamata 'Magic mirror'. Ogni edizione per noi e' stata speciale: alla prima ci siamo conosciuti e avvicinati, alla seconda ci siamo ritrovati, alla terza, quarta, quinta e sesta eravamo un gruppo di amici che aspettavano di ritrovarsi. Per molti di noi era un secondo lavoro, altri prendevano le ferie apposta, per nessuno era una fonte di reddito, eppure imperdibile.
Lo rendeva speciale il fatto che fosse una novita', che sapesse mescolare cosi' bene tanti diversi ingredienti, che nonostante fosse un festival di strada la cucina fosse a cinque stelle e cosi' i vini, provenienti da tutto il mondo e serviti da sommelier d.o.c.
Ogni anno la ricetta variava, proponendo cose nuove o variazioni sul tema, il tendone era sempre pieno, segno evidente che era apprezzato. Si lavorava senza sosta, ma in un clima di festa, apertura, cordialita' e scoperta. Negli anni ci siamo amalgamati bene e tutt'ora quando ci si trova di Mescolanze si finisce sempre a parlare, perche' negli anni di aneddoti ne abbiamo collezionati tanti.
Il nostro momento preferito era la fine di ogni serata, quando posati strumenti, bicchieri e vassoi ci riunivamo in una lunga tavolata ad assaggiare i prelibatissimi 'avanzi' e finire qualche bottiglia di vino. Momenti che nascevano cosi', con spontaneita' e leggerezza. Solo il pensiero di una sveglia che avrebbe suonato comunque troppo presto ci riportava tutti a casa.
Ci sono festival piu' grandi, piu' rinomati, piu' conosciuti, ma per chi come me l'ha vissuto col cuore, restera' il festival piu' bello del mondo!
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