Ho
conosciuto Susan e Simon a novembre, a Dunoon, vicino a Byron Bay. Ci
siamo trovati nello stesso posto immerso nella natura, stavamo tutti
facendo un Help-x (i lavori che si fanno in cambio di vitto e
alloggio.) Una coppia sulla cinquantina, molto affiatata. Come sempre
succede in questi casi, questione di momenti e ti trovi a srotolare e
condividere la tua vita con delle persone che un attimo dopo non
senti piu' estranee.
Erano in
viaggio da tre anni. A un certo punto della sua vita Simon ha deciso
di lasciare il suo lavoro e mettersi "On the road";
a Susan sembrava un bel progetto e l'ha seguito. Tre anni spostandosi
d un Help-x a un altro, tre anni nei quali si sono organizzati ed
equipaggiati: non gli mancava nulla! Una jeep, un carrello
dietro che si apriva e diventava un'ampia e comoda tenda con letti,
cucinino, tavolino e sedie. Sul retro lo spazio per la doccia, sempre
calda grazie all'uso dei pannelli solari. In auto tutto l'occorrente
per giornate di pioggia e sole, trekking, cucito e ricamo. Tre
anni passati cosi', ad arricchirsi di nuove esperienze, a conoscere
gente nuova, a fare scorta di storie da raccontare, a fotografare
posti magnifici e tramonti intensi. Ricordo che Susan un giorno mi
disse: "C'e' una cosa che accomuna tutti voi backpackers:
non avete mai delle scarpe adatte per lavorare all'aperto!" Nel
tempo credo abbiano fatto da genitori di passaggio a un sacco di
gente che come me e' lontana da casa: sempre pronti a dare conforto e
aiuto o a portarli per una gita al mercato piu' vicino. Nei giorni
trascorsi assieme Simon mi dava il buongiorno con un caffe', mi
veniva in soccorso per cacciare ospiti indesiderati a otto zampe dal
caravan, mi insegnava quello che sapeva.
Simon e
Susan hanno fatto i nonni a distanza: in ogni posto che andavano
comperavano degli adesivi e scrivevano una letterina alle loro
nipotine. Erano di casa ad Adelaide, dove sono tornati qualche volta.
Quando li ho incontrati stavano facendo un bilancio di
quest'esperienza credo unica: dicevano che non sapevano se avrebbero
proseguito ancora, se sarebbero tornati a casa e avrebbero nuovamente
cercato un lavoro. Gli sarebbe tanto piaciuto trovare un posto tutto
loro dove costruire una nuova casa, ne avevano gia' molti in lista,
sia in Australia che in Tasmania.
Vi
lascio immaginare cosa ho provato ieri nel leggere su Facebook
questa frase di Susan: "Sono scoppiata in lacrime dopo aver
preso in mano una bottiglia di detersivo che aveva comprato lui."
Qualcosa non mi tornava. Scorro i posts sulla sua pagina e
apprendo che Simon se n'e' andato qualche giorno fa, colpito da un
infarto. E' morto tra le sue braccia e lei ha chiesto a tutti coloro
che lo volevano di postare una fotografia di un bel momento passato
insieme. Quante fotografie, quante belle parole dalle persone
conosciute in questo tempo. Ricordi felici.
Ho
capito ancora una volta quanto questa vita sia "un brivido che
vola via." Oggi ci sei, domani chissa'. Simon se n'e' andato
mentre lavorava ad un progetto, con Susan erano tornati on the
road dopo essere stati a casa per un po'. L'ultima foto assieme
li ritrae sorridenti, zaino in spalla e abbigliamento da montagna.
Immersi nella loro avventura. Felici.
Post fantastico: grazie mille Sara!
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