Gente allegra il ciel li aiuta


Sono passati anni, eppure ancora ricordo questa frase, me la disse un giorno un ragazzo giapponese: era arrivato in Italia da poco e non stava passando il migliore dei periodi, eppure sorrideva sempre, sicuro che le cose sarebbero cambiate. Confesso di essere ottimista per natura e tutto il merito va alla mia mamma che mi ha cresciuta guardando sempre il lato positivo delle cose e vedendo il bicchiere sempre mezzo pieno, anche nelle situazioni più difficili, quando la luce in fondo al tunnel sembra lontanissima. Esperienza dopo esperienza, credo ancora che questo aiuti e credo sia vero che la vita sorride se la guardi sorridendo. Nella mia nuova vita a testa in giù nulla è cambiato e porterò sempre con me la famiglia che mi ha ospitata i giorni scorsi. Ecco la loro storia.

Maggie e Tony si sono sposati molti anni fa (più di quaranta!). Hanno passato la maggior parte della loro vita a Melbourne e hanno lavorato, tanto, sempre: lei è una maestra e per molti anni è stata direttrice di una scuola, lui invece un tempo possedeva un’impresa di costruzioni e lavorava anche 22 ore al giorno. Una decina di anni fa hanno deciso di vendere la loro grande casa, per un periodo si sono trasferiti in un piccolo appartamento e hanno comprato un pezzo di terra a circa due ore da Melbourne. Weekend dopo weekend hanno costruito la loro casa attuale e quando tutto era pronto, si sono trasferiti, iniziando questa nuova attività. 
Maggie è una donna tutta d’un pezzo, con le spalle larghe si direbbe dalle nostre parti; non ha avuto una vita facile e non ce l’ha tutt’ora. Due settimane dopo che lei e suo marito si sono trasferiti nel loro  angolo di paradiso, suo marito ha scoperto di essere gravemente malato. Un ricovero in ospedale e ancora due settimane di vita da vivere... e una telefonata che ora appare surreale in cui lui le parla del suo funerale. Ma Tony è ancora qui, dieci anni dopo, aggrappato alla vita, perché ha ancora tanto da dare e da insegnare, anche ai backpackers che passano per di qui. Cose molto pratiche di solito: come alzare i sassi evitando i ragni o i serpenti che possono essere nascosti sotto, come tagliare la legna, quando raccogliere le zucche e via dicendo. Eppure ogni tanto dice qualche frase che fa capire quanto abbia ancora voglia di vivere e quanto faccia di tutto per andarsene, un giorno spero lontano, senza rimpianti. Tutt’ora vive la sua vita fuori e dentro dagli ospedali e quattro volte al giorno deve fare delle iniezioni, eppure vedendolo non si direbbe mai che è malato: si dà molto da fare, si tiene occupato tutta la giornata, al momento sta costruendo un piccolo cottage per suo suocero. Noi crediamo che sia questo che lo tiene in vita, la sua enorme forza di volontà, il suo non essersi lasciato andare, la sua voglia di insegnare ancora tante cose.
E Maggie? Anche lei ha dovuto trovare il modo per convivere con questa realtà e con questa vita in sospeso. Da lei ho imparato che la maniera migliore per allontanare i fantasmi che si annidano nella nostra anima, affrontare le proprie paure e allentare le nostre ansie, sia tenere le mani occupate, trovare qualcosa che ci piace fare, farsi compagnia e scambiarsi le proprie storie. Non c’è niente che non sappia fare: cucina, prepara torte, marmellate e salse, si dedica con dedizione al patchwork, la mattina si alza assieme a noi e durante tutto il giorno è un piacere starle accando mentre assieme si fanno le pulizie. Così un po’ alla volta, episodio dopo episodio, ci racconta vari pezzi della sua vita. La loro casa è sempre piena di gente, 
credo sia un modo per lei di non sentirsi mai sola.

Il giorno dell’ultimo ricovero, dopo soli cinque giorni che Tony era tornato a casa, ho chiesto a Maggie se sapeva quando sarebbe tornato a casa. Mi ha risposto: “Penso solo alla giornata di oggi e a quello che dobbiamo fare. 
Devo vivere giorno per giorno, altrimenti impazzisco”. 

Sono tutt’ora una coppia affiatata, dopo 40 anni di matrimonio, mi ricordano Sandra e Raimondo. Una sera, mentre stendevamo i panni umidi in casa, vicino al fuoco, Maggie è entrata in salotto con il suo pigiama di raso verde sgargiante. L’ha comprato all’Opp Shop, che sta per Opportunity Shop, il negozio delle cose di seconda mano a prezzi stracciati, ci va ogni volta che va in città, il 90% delle cose per il bed&breakfast proviene da lì. 
Tony ha detto: “Ho comprato Maggie all’Opp Shop!” E lei ha prontamente risposto: “Sono io che ho comprato te, tu sei di seconda mano a dire il vero!” 
Quanto abbiamo riso! Quanto sono complici ancora, nonostante tutto!

3 commenti:

  1. Grazie miketta per aver condiviso questa storia! Mi sono commossa...

    Ma è stato utile leggerla: tutti noi dovremmo vivere la vita cosi: al 100%, giorno dopo giorno, col sorriso in faccia, vedendo il bicchiere mezzo pieno, dandosi da fare, imparando cose nuove e insegnando agli altri quello che si è imparato, condividendo le nostre storie, esperienze, la nostra vita, aprendo il cuore al mondo, senza tirarsi troppe paranoie, farsi prendere da inutili ansie o farsi sopraffare dallo stress...

    :) Beijos

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    1. mi hanno dato tanto e così ho pensato di condividere la loro storia! ne è in arrivo un'altra che mi ha fatto venire i brividi e pensare quanto a volte ci perdiamo in un bicchiere d'acqua...

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  2. Hallo! Unfortunately I still haven't met Italian people who emigrated here at that time... When I was in Melbourne I was at the immigraton museum and I still remember some stories of Italian people who came her in the past, maybe this can help (actually I don't know where you are!)

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"I sogni hanno bisogno di sapere che siamo coraggiosi."