...e sono 11!

Sono arrivata da undici mesi su questo continente che finche' non ho iniziato a viaggiarci non mi sono resa conto di quanto grande sia! L'anno si avvicina e mi capita spesso di pensare a quante cose sono successe quaggiu' da quel lontano 27 febbraio. Quando sono partita non sapevo quanto mi sarei fermata; certo speravo di rimanere almeno un anno, ma non sapevo come sarebbe andata e l'idea era "al limite torno indietro". Giorno dopo giorno invece l'Australia mi ha conquistata, anche quando e' stata dura e il pensiero di tornare a casa mi e' balenato per la testa. Sono state tante le esperienze: il primo mese l'ho passato a scoprire e conoscere Melbourne, a cercare di capire qualcosa della realta' che mi circondava; cercavo senza successo lavoro come segretaria. Ho optato allora per fare l'au-pair, ma quando bene bene era pronta la lista delle famiglie che mi avrebbero contattata ed ero psicologicamente pronta a spostarmi, ho pensato che forse invece che un anno, avrei voluto fermarmi due anni; con Sophie abbiamo allora cercato una farm che ci ospitasse per gli 88 giorni di lavoro agricolo per estendere il visto. Siamo finite in un postaccio prima e in un paradiso poi! Li' ho capito quanto ami la vita all'aria aperta e la liberta' degli spazi sconfinati che ci sono qua, da esplorare con un cucciolone sempre alle calcagne. Le nostre strade si sono poi divise e a fine aprile un lungo viaggio mi ha portata al confine col South Australia per la raccolta olive, nell'outback australiano. Piu' che le lunghe giornate di lavoro e la stanchezza dei ritorni a casa sotto la luna, ricordo l'affetto e il coraggio della famiglia che mi ha opsitata e adottata e i miei compagni di lavoro incomprensibili, dei veri e propri locals. Li' ho guadagnato i miei primi soldini e mi sono diretta ad Adelaide per una settimana di vacanza, shopping e gite al mare!!! Poi di nuovo verso Melbourne, dopo una serata di festa con i primi ragazzi italiani incontrati Down Under, di nuovo nel mio angolo di paradiso. In quell'occasione sono anche andata a fare visita al Pronto Soccorso locale dopo essere svenuta per 3 volte di fila durante la notte ("un accumulo di stanchezza"... gia'... non ho piu' vent'anni!) Sono spravvissuta lavorando alla tonsillite e purtroppo il mio e' stato solo l'inizio di una serie di ricoveri che hanno cambiato per sempre la vita della famiglia che abita li'. Con il cuore pieno di emozioni sono tornata a Melbourne e la fortuna e' stata con me: un lavoro come Cinderella, a una mostra e una casina davvero bellina con dei coinquilini che tutt'ora mi mancano. Le cene fuori alla scoperta di nuovi sapori, i pomeriggi al mare a S. Kilda, il piacere di rivedere un'amica italiana, un lungo weekend sulla Mornington Peninsula. Poi la gita ai 12 Apostoli, uno dei posti piu' belli mai visti. E piano piano la voglia di viaggiare ed esplorare ancora. Cosi' dopo qualche tentannamento son salita sulla Perla Nera e mi sono diretta a Byron Bay, una splendida perla australiana. Non mi ha dato un lavoro, ma ho conosciuto Paola, la mia best "Aussie" friend e Mirko, il ragazzo che gestisce "I love Australia". I viaggi sono fatti anche di incontri e di coincidenze. Da li' il viaggio e' proseguito verso Dunoon, un altro posto sperduto nella natura, una comunita' attivissima nel difendere l'ambiente, gente semplice, ma con un grande cuore. Li' ho avuto un incontro ravvicinato ed emozionante con un koala e altri altrettanto emozionanti e indimenticabili con serpenti velenosi e ragni! Poi sono partita alla volta di Manly, a nord di Sydney ed e' qua che tutt'ora vivo! La ricerca lavoro ha riempito le mie giornate e tirato dei brutti tiri all'umore, ma c'e' sempre stato il tempo anche per una serata in compagnia e ovviamente per la spiaggia. Poi ogni occasione e' buona per andare a Sydney che ogni volta m'incanta per il suo splendore. Da una settimana lavoro in un bar e ho fatto qualche serata al Sydney festival, buona musica e gente interessante e un'atmosfera di festa e leggerezza. 

Cosi' adesso per un po' lascio le ancore dove le ho gettate. A marzo avrei dovuto tornare a casa per un mesetto, ma ho avuto un bel problema con il biglietto di rientro e cosi' gli abbracci dovranno aspettare. Il rientro, definitivo o temporaneo, e' rimandato a data da destinarsi... io intanto continuo a godermi l'Australia :)

Dagli eventi alla ristorazione...

...passando per l'agricoltura!

In questi giorni ho iniziato il non-so-che-numero lavoro della mia vita. 

Sono felice, perche' sono a Manly dall'inizio di novembre e salvo due settimane in una pizzeria e qualche serata al Sydney Festival non ho trovato null'altro. La cosa cominciava a pesarmi parecchio, ci sono modi migliori di spendere i proprio risparmi che non sia l'affitto di casa. Ero li' li' per rifare la valigia e dirigermi a Melbourne o Darwin: la prima, scelta perche' ho piu' conoscenze e ormai mi ci so muovere bene; la seconda, perche' sembra sia una citta' in crescita che offre molte opportunita'. Fortuna volle invece che se tutto va per il verso giusto, posso rimanere qua, che era la cosa che speravo di piu'.

Sabato sono stata chiamata per una prova come cameriera il lunedi' seguente e domenica mi han comunicato che l'indomani avrei avuto un'altra prova in un altro posto: orari ovviamente inconciliabili. Ho fatto quindi la mia scelta e la prova no. 1 e' andata bene. La prova no. 2 e' stata posticipata al martedi' ed e' andata bene. 
Ecco, questa e' l'Australia: stai un tempo infinito a girarti i pollici e poi ti trovi con due lavori tra cui scegliere. 

Cosi' da ieri preparo sandwiches in un caffe'-ristorante non troppo lontano da casa: una passeggiata per prendere l'autobus e dopo venti minuti sono a destinazione. Devo impratichirmi perche' e' un lavoro che non ho mai fatto, al massimo ho preparato i panini per il pic-nic

Quello della ristorazione e' un settore interessante, credo che col senno di poi se potessi tornare indietro prenderei quella strada. Ho iniziato a lavorarci per caso, come succede un po' a tutti quando si cerca un lavoretto per l'estate o mentre si studia e il piu' delle volte si viene arruolati come camerieri o baristi ed ogni esperienza e' stata positiva. 

Adesso la sfida e' re-invertire il percorso e tornare a lavorare nel settore eventi&cultura, dopo aver vestito ancora una volta i panni della contadina per la prossima raccolta olive. 


Wild and Free

Ci penso ogni volta che torno a casa dal lungmare. Ogni volta il mio pensiero vola la'. Mi sembra di essere in un sogno. 

Non ho mai vissuto al mare, se non per le vacanze e quando ero a Brighton, in Inghilterra, ma non e' certo la stessa cosa. L'oceano era a dieci minuti da casa mia e a due passi da dove lavoravo. Quante camminate sul lungo mare... e quanto vento, quanto freddo, quanta pioggia! E poi non c'era la sabbia, solo dei sassi scomodissimi, non ho mai avuto voglia nemmeno di infilarci i piedi. 

Qui c'e' il sole, la sabbia dorata, fa caldo. Qui e' estate, quindi ogni momento libero lo si passa in spiaggia assieme a un'altra miriade di persone. 
Qui si vive tanto all'aria aperta, a ogni ora del giorno c'e' gente in giro che corre, si allena, cammina, porta a spasso il cane, fa esercizi spingendo il passeggino. Appena i bimbi sanno camminare li infilano sullo skate o sulla tavola da surf e se ne vanno in giro disinvolti e tu che Australiano non sei capisci che non ce la farai mai!!! 

Si esce di casa col minimo indispensabile, ci si puo' dimenticare anche di scarpe e infradito: ma non e' bellissimo? 

Lo so, il mare mi fa quest'effetto. Mi fa sentire leggera. E qui l'oceano ci circonda. 
Si prende il traghetto per andare in centro a Sydney, si puo' camminare sulle scogliere, si puo' passeggiare a Darling Harbour, fare un tuffo a Bondi Beach. Tutto per me diventa piu' sopportabile: la stanchezza a fine giornata, la lontananza da casa, i pensieri.

La nostra casa e' vicino alla laguna ed e' immersa nel verde. Andiamo e torniamo ognuno coi propri orari, invitiamo amici, la porta e' quasi sempre aperta. E quando si esce non ci si deve  preoccupare troppo di come ci si veste e di avere i capelli perfetti.

Questa e' la mia vita e con un lavoro ci farei la firma. Sara' che e' una situazione temporanea e che l'Australia voglio sia un'esperienza positiva, quindi apprezzo anche le piccole cose; ma la sensazione di serenita' che provo ogni sera mentre torno a casa e' unica. 

Wild and free. And happy.






L'Australia e gli animali piu' GRANDI del mondo!

Rieccomi qua a parlare di animali! Dopo serpenti e ragni, oggi vi parlero' di un animale assolutamente innocuo, ma G I G A N T E : una papera gialla di 15m x 15m che e' arrivata al Darling Harbour di Sydney a inizio gennaio! E' una papera di gomma, ideata dall'artista olandese Florentijn Hofman, conosciuto per le sue sculture giganti. Il suo scopo e' quello di offrire una nuova prospettiva sugli spazi urbani.
In particolare, di questa splendida papera gialla, dice che non discrimina ed e' ben lontana da ogni connotazione politica. Il suo scopo non e' altro che sorprendere. 

Il suo arrivo ha dato inizio alle danze per l'apertura del Sydney Festival. Il porto e' stato trasformato in un'enorme vasca da bagno, con il fine, dice il direttore del Festival, di far rivivere la propria infanzia a grandi e piccini. 

Noi ci siamo persi l'apertura, ma ieri siamo andati a vedere la Rubber Duck. Ci e' piaciuta proprio tanto. Sara' la dimensione, sara' il colore, sara' che ricorda le paperelle in ammollo nella vasca da bagno, ma mette allegria... ed e' fotografatissima!!!












Estati magiche

Era estate, la scuola era finita e quell'anno nella mia citta' sarebbe iniziato un nuovo festival. Avevano bisogno di volontari e cosi' con qualche amica ci siamo presentate. Non sapevamo ancora che quel festival avrebbe riempito le nostre estati, le nostre serate, i nostri ricordi. 
Mescolanze, un incontro tra cibi, musica, parole, poesia e immagini. La cucina trentina e i cuochi provenienti da un po' tutto il mondo in un incontro di lingue, accenti, traduzioni. E' stato, sempre, un festival di colori: i colori delle nostre magliette, delle tovaglie, delle luci e delle pietanze. Ci sono state le cene a tema, il cibo di strada e la via dell'acqua, la cucina dietro le quinte e quella visibile. Abbiamo lavorato sotto un tendone bianco che ogni anno cambiava forma e in una struttura di legno chiamata 'Magic mirror'. Ogni edizione per noi e' stata speciale: alla prima ci siamo conosciuti e avvicinati, alla seconda ci siamo ritrovati, alla terza, quarta, quinta e sesta eravamo un gruppo di amici che aspettavano di ritrovarsi. Per molti di noi era un secondo lavoro, altri prendevano le ferie apposta, per nessuno era una fonte di reddito, eppure imperdibile. 
Lo rendeva speciale il fatto che fosse una novita', che sapesse mescolare cosi' bene tanti diversi ingredienti, che nonostante fosse un festival di strada la cucina fosse a cinque stelle e cosi' i vini, provenienti da tutto il mondo e serviti da sommelier d.o.c. 
Ogni anno la ricetta variava, proponendo cose nuove o variazioni sul tema, il tendone era sempre pieno, segno evidente che era apprezzato. Si lavorava senza sosta, ma in un clima di festa, apertura, cordialita' e scoperta. Negli anni ci siamo amalgamati bene e tutt'ora quando ci si trova di Mescolanze si finisce sempre a parlare, perche' negli anni di aneddoti ne abbiamo collezionati tanti. 
Il nostro momento preferito era la fine di ogni serata, quando posati strumenti, bicchieri e vassoi ci riunivamo in una lunga tavolata ad assaggiare i prelibatissimi 'avanzi' e finire qualche bottiglia di vino. Momenti che nascevano cosi', con spontaneita' e leggerezza. Solo il pensiero di una sveglia che avrebbe suonato comunque troppo presto ci riportava tutti a casa. 
Ci sono festival piu' grandi, piu' rinomati, piu' conosciuti, ma per chi come me l'ha vissuto col cuore, restera' il festival piu' bello del mondo!

Di Festival in Festival

Per tutto il mese di gennaio a Sydney c'e' un grande festival che accende l'estate: musica, danza, spettacoli. Ieri sera ho lavorato all'apertura: dietro al palco di un concerto soul che ha radunato una miriade di persone, c'era un'area riservata ai VIP che non si sono fatti scappare drinks e stuzzichini. E' stata una bella serata, clima rilassato, pietanze graditissime; gli ospiti che gia' dopo il secondo giro cominciavano a interagire e fare domande o ad aspettare l'uscita dei vassoi pieni di cibo, in attesa di assaggiare qualcosa di nuovo! 
Sono arrivata miracolosamente in punto, come da routine abbiamo compilato tutta una serie di carte e poi ci siamo messi l'uniforme: pantalone nero, scarpe nere e... tunica bianca! Gia' il bianco non e' tra i miei colori preferiti, poi non mi sembra un buon accostamento con cibi e bevande... la mia tunica infatti era sporca gia' al primo giro di antipasti, quando una simpatica salsa ai frutti rossi ha deciso di venirmi incontro! 
L'unico ordine che ci e' stato impartito e' stato quello i sorridere sempre e non e' stato difficile! Son stata tra quelli che han finito per primi e gia' che il concerto non era ancora finito, ho deciso di dirigermi li' con un'altra ragazza dello staff. Prima pero' abbiamo pensato bene di chiedere un drink: al banco n. 1 erano rimaste solo acqua e birra, cosi' ci dirigiamo al banco n.2. In meno di due secondi veniamo raggiunti da una ragazza della security che ha notato che non abbiamo il braccialetto fluorescente del festival e pensa che siamo riuscite ad infilarci tra i VIP! Fortuna volle che ancora prima che aprissimo bocca, un suo collega ci ha raggiunte togliendoci dalle peste (e' sempre bene farsi amici quelli della security!) Risolto l'inghippo ci rimettiamo in fila e arriva la nostra responsabile e cosi' capiamo che e' ora di dileguarci e dirigerci verso il palco!
Troviamo un posticino, balliamo un po' e poi e' ora di tornare a casa... e mentre m'incammino verso il battello e mi lascio cullare dalle onde penso alle estati di qualche anno fa, quando c'era un altro festival ad animare le nostre serate e notti estive... e son talmente vivi i ricordi e il suono della musica e delle nostre risate risuona ancora nell'aria che e' arrivata l'ora di accostare una lettera a un'altra e scrivere un post in memoria di Mescolanze. 
"I sogni hanno bisogno di sapere che siamo coraggiosi."