4 mesi d'Australia...!!!

Ieri a quest'ora erano esattamente QUATTRO mesi dal mio arrivo in Australia.. che dire... l'unica sensazione che riesco a provare è incredulità! Non mi sembra davvero possibile che sia passato così tanto tempo... mi sembra ieri che ho scritto il post "3 mesi d'Australia :) "
Un terzo del mio anno a testa in giù è già passato... ho ancora otto mesi da passare qua, o magari venti, se il visto viene rinnovato e decido di vivermela fino in fondo! 
Il tempo vola, me l'aveva detto uno dei miei amici italiani pochi giorni dopo essere arrivata... così come mi aveva consigliato, proprio per questo motivo, di decidere il più in fretta possibile se voler rinnovare il visto o meno e ho fatto bene a fare tesoro delle sue parole! I tre mesi nell'agricoltura sono ormai agli sgoccioli e non ho ancora ben pianificato il prossimo spostamento: Melbourne come sempre mi attrae, ma che dire della Golden Coast già inondata di sole??? Che ci faccio ancora al Sud, in pieno inverno???
Vediamo un po' se mi lascerò guidare dai contatti e da un possibile lavoro o se la voglia di canotta e infradito mi porterà verso Nord :)

Il mio paradiso!


Una sosta obbligata a Melbourne, nel mio solito ostello e poi via, 3 ore di pulmannper tornare nel mio piccolo angolo di paradiso, la fattoria dove sono stata prima della raccolta olive e dopo aver sperimentato l’orribilante Working Hostel. Sono tornata qui perché devo lavorare ancora un mesetto nell’agricoltura, poi imbusto tutti i documenti e vediamo un po’ se il governo australiano mi concederà la possibilità di rimanere un altro anno o se mi rispedirà indietro.
Ho deciso di tornare perché la prima volta mi sono trovata davvero bene, perché mi hanno detto che gli avrebbe fatto piacere riavermi qua e perché l’amica di Taiwan con la quale ho intrapreso quest’avventura era ancora qui e ci saremmo riviste, anche se solo per 2 giorni. Come sempre i miei tragitti hanno dell’imprevisto: questa volta sono stata lasciata circa 2km dopo il traguardo perché l’autista si è dimenticato che dovevo scendere ad Alexandra (ancora non mi capacito, visto che della mia destinazione abbiamo parlato prima della partenza, a una ventina di minuti dall’arrivo e mentre ci avvicinavamo alla destinazione. Forse la fiera del paese l’ha distratto!) Certo carica di bagagli non avrei potuto tornare indietro sul sentiero che costeggia la strada, ma la famiglia mi è venuta a recuperare dicendo anzi che era andata meglio così visto che il centro era chiuso al traffico e muoverso in mezzo a un’orda di persone non sarebbe stata la cosa più semplice del mondo!
Dopo il recupero siamo andati alla fiera e qui ho rivisto la mia compagna di avventure e conosciuto gli altri due backpackers: abbiamo fatto una lunga passeggiata tra camion colorati e di dimensioni gigantesche, ma anche se impressionata non ho fatto nemmeno una foto, le chiacchiere di aggiornamento ci hanno travolte visto che il tempo non era tanto, infatti 2 giorni dopo Sophie sarebbe partita per la stagione invernale. Non è mancata una tappa all’Opp Shop (ricordate? Il Charity Shop del paese) perché la sottoscritta dimentica sempre qualcosa dietro di sé!
Poi ci siamo diretti verso il Pizza Shop perché non vedevo l’ora di rivedere il mio fratellino australiano, lasciato a malincuore due mesi fa. E’ più o meno la fotocopia di mio fratello: adora gli animali, ama vivere all’aria aperta ed essere libero, è vivace quanto basta e sempre alla ricerca di compagnia e attenzioni. Ci siamo affezionati subito, complici le nostre menti che spesso pensano le stesse cose e dei momenti in cui siamo peggio di due bambini dell’asilo (e qualche ramanzina non manca!). Quando mi ha vista mi ha stretta in un abbraccio fortissimo e lunghissimo (non voglio pensare alla prossima partenza perché sarà senza ritorno.)
Poi siamo tornati tutti a casa, Maggie mi stava aspettando, allegra come sempre, nonostante stiano vivendo in una vera e propria bufera. Ho bevuto un bicchiere d’acqua, il lavello era pieno di cose da lavare e così ho tirato su le maniche e via... “Sara, rieccoti qua a lavare le tazze, sembra che non te ne sia mai andata!” Poi è stata subito ora di dare da mangiare agli animali e sedersi tutti a tavola per cena, allegri e vocianti.
Sono già due settimane che sono arrivata e resterò ancora per una ventina di giorni. Sto bene qui, circondata dalla quiete e dalla natura, da bambini entusiasti che aspettano con ansia l’ora di dare da mangiare agli animali, da sentieri sui quali fare lunghe passeggiate, da pranzi e cene stuzzicanti con immancabile dessert e dall’affetto di questa famiglia e del loro cucciolone Buster che mi segue come un’ombra.


(m)adelaide!








Adelaide non mi ha fatta impazzire, ve lo dico subito. Così come subito vi dico che molto probabilmente questo è accaduto perché non ero nel mood giusto per godermi appieno questa città e il tempo, anche quello, non ha aiutato! Sono arrivata di domenica, in auto, pioveva. Non ero armata della mia inseparabile compagna di viaggio, la Lonely Planet, avevo però raccolto informazioni su Internet delle cose da fare e da vedere. Ho lasciato le mie cose in ostello e sono uscita, dirigendomi non proprio nella parte centrale della città, dove molti negozi erano chiusi e non c’era molta gente... e credo che questa prima impressione di città spenta abbia lasciato il segno per i giorni successivi! Sono arrivata con tutta la stanchezza accumulata nella raccolta olive, non l’ho capito subito, ma non mi ero ancora del tutto ripresa: un braccio dolorante e le gambe stanche, ho perfino fatto un salto dal medico per farmi dare qualcosa e la sua diagnosi è stata “overuse: devi riposare!” Il mio primo pensiero è stato che... non ho il fisico!!! Questo non mi ha fermata, avevo una città intera da scoprire e anche qualche giro di shopping da fare, dopo l’astinenza da outback!!!
Non ci ho messo molto a capire quale fosse la direzione giusta per il centro, una lunga via pedonale davvero piena di negozi e con ben 2 centri commerciali a poca distanza l’uno dall’altro: wow! Ad Adelaide ci sono poi il museo dell’immigrazione, gratuito e molto interessante; il South Australia Museum, un museo che raccoglie la storia locale, focalizzando molto l’attenzione sulle tribù aborigene e la loro storia e tutta una parte dedicata agli animali terrestri e acquatici; la Gallery of SA che tra una cosa e l’altra ho saltato; lo zoo, con principale attrazione due panda giganti provenienti dalla Cina (cucciolosissimi! Ma per quanto gli zoo ci diano la possibilità di vedere animali che altrimenti non vedremmo in tutta la nostra vita, non dovrebbero esistere). Ho fatto una lunga passeggiata lungo il fiume che l’attraversa, anche qui col naso all’insù ho ammirato dei bellissimi palazzi e respirato un bel po’ di storia e poi, immancabilmente, il richiamo del mare si è fatto sentire e così non sono mancati due pomeriggi sulla costa a passeggiare, chiacchierare, ammirare il tramonto e cercare di immortalare istanti ed emozioni. Ho provato il ristorante che mi era stato consigliato ed è stato una delusione totale, in compenso mi sono imbattuta in una cioccolateria degna di tale nome, dove non so ancora cosa mi abbia fermata dal lasciarci metà stipendio!!!
Ad Adelaide ho anche (finalmente!!!) incontrato altri Italians ed è stata una vera gioia!!! Mi è sembrato quasi strano poter parlare italiano così tanto, soprattutto dopo che nell’ultimo mese e mezzo mi ero disabituata a sentire la mia voce e il mio accento indefinibile (eh già, nell’outback non c’era ricezione e skype non funzionava benissimo, la mia mamma riderà nel ripensare ai suoi monologhi!) Ci siamo scambiati le nostre storie, consigli e con loro ho anche visto la vita notturna di (m)adelaide: ragazzine in tenuta estiva nonostante sia inverno (per la gioia dei nostri ometti!) e sfatte già prima della mezzanotte, locali pieni di gente sia dentro che fuori, ragazzi stilosi e altri che si son vestiti al buio (un po’ come essere in Inghilterra insomma, stesso stile, stesse abitudini.)
Alle 6.30 mi sono ritrovata alla stazione delle corriere e di tutto avevo voglia fuorché di un viaggio di 14 ore per raggiungere Melbourne, perché è stata davvero, davvero lunga!





A vele spiegate verso Adelaide

L'attesa di vita, shopping, musei e confusione ha le ore contate: domani ore 8 una bella colazione inglese ci aspetta e poi via verso Adelaide, in auto!!! Sono felice, inutile negarlo! Felice di poter gettare l'ancora per qualche giorno e scoprire poco a poco questa città, con la tranquillità di chi ha già progettato la prossima tappa e ha messo da parte qualche soldino. 
La mia curiosità mi ha spinto a chiedere alcuni pareri su Adelaide.
In attesa di aggiungere la mia personale opinione, eccoli qua:

"E' la città in cui ho scelto di vivere la mia vecchiaia, è una città a misura d'uomo, un posto che posso chiamare 'casa'". Joseph, un signore cinese di 80 anni con cui ho condiviso 5 ore di pullman. E' arrivato in Australia a 20 anni, per lavoro ha sempre viaggiato molto, 
ma è qui che ha messo radici.

"Adelaide è una bella città, ci sono un sacco di italiani, ti piacerà." Un amico italiano.

"Adelaide è bellissima. Per pranzi e cene ti consiglio Pancake Kitchen." Non mancherò!!! 
Un altro amico italiano.

"Ad Adelaide ci sono un sacco di bei negozi, puoi fare un sacco di shopping. E poi buoni ristoranti e un'ottima trattoria italiana." Jane, 18 anni

"Adelaide? Adesso ti spiego la differenza tra Adelaide e Melbourne: Melbourne è rotonda, Adelaide è quadrata. Tutto qua. Niente di che." Il mio collega ventenne, pieno di vita ed entusiasmo e come già sapete, persona molto affidabile!!!

La luna piena splende su quest'ultima notte nel "paradiso delle olive", sembra lontano il buio pesto di quando la luna è solo uno spicchio e non si vede a distanza di un passo, perdendo facilmente l'orientamento. Le stelle brillano in cielo, tantissime, luminose.

Una valigia sta per chiudersi di nuovo e già assapora i profumi, i
 sapori e i colori di una nuova città.


"I sogni hanno bisogno di sapere che siamo coraggiosi."