(m)adelaide!








Adelaide non mi ha fatta impazzire, ve lo dico subito. Così come subito vi dico che molto probabilmente questo è accaduto perché non ero nel mood giusto per godermi appieno questa città e il tempo, anche quello, non ha aiutato! Sono arrivata di domenica, in auto, pioveva. Non ero armata della mia inseparabile compagna di viaggio, la Lonely Planet, avevo però raccolto informazioni su Internet delle cose da fare e da vedere. Ho lasciato le mie cose in ostello e sono uscita, dirigendomi non proprio nella parte centrale della città, dove molti negozi erano chiusi e non c’era molta gente... e credo che questa prima impressione di città spenta abbia lasciato il segno per i giorni successivi! Sono arrivata con tutta la stanchezza accumulata nella raccolta olive, non l’ho capito subito, ma non mi ero ancora del tutto ripresa: un braccio dolorante e le gambe stanche, ho perfino fatto un salto dal medico per farmi dare qualcosa e la sua diagnosi è stata “overuse: devi riposare!” Il mio primo pensiero è stato che... non ho il fisico!!! Questo non mi ha fermata, avevo una città intera da scoprire e anche qualche giro di shopping da fare, dopo l’astinenza da outback!!!
Non ci ho messo molto a capire quale fosse la direzione giusta per il centro, una lunga via pedonale davvero piena di negozi e con ben 2 centri commerciali a poca distanza l’uno dall’altro: wow! Ad Adelaide ci sono poi il museo dell’immigrazione, gratuito e molto interessante; il South Australia Museum, un museo che raccoglie la storia locale, focalizzando molto l’attenzione sulle tribù aborigene e la loro storia e tutta una parte dedicata agli animali terrestri e acquatici; la Gallery of SA che tra una cosa e l’altra ho saltato; lo zoo, con principale attrazione due panda giganti provenienti dalla Cina (cucciolosissimi! Ma per quanto gli zoo ci diano la possibilità di vedere animali che altrimenti non vedremmo in tutta la nostra vita, non dovrebbero esistere). Ho fatto una lunga passeggiata lungo il fiume che l’attraversa, anche qui col naso all’insù ho ammirato dei bellissimi palazzi e respirato un bel po’ di storia e poi, immancabilmente, il richiamo del mare si è fatto sentire e così non sono mancati due pomeriggi sulla costa a passeggiare, chiacchierare, ammirare il tramonto e cercare di immortalare istanti ed emozioni. Ho provato il ristorante che mi era stato consigliato ed è stato una delusione totale, in compenso mi sono imbattuta in una cioccolateria degna di tale nome, dove non so ancora cosa mi abbia fermata dal lasciarci metà stipendio!!!
Ad Adelaide ho anche (finalmente!!!) incontrato altri Italians ed è stata una vera gioia!!! Mi è sembrato quasi strano poter parlare italiano così tanto, soprattutto dopo che nell’ultimo mese e mezzo mi ero disabituata a sentire la mia voce e il mio accento indefinibile (eh già, nell’outback non c’era ricezione e skype non funzionava benissimo, la mia mamma riderà nel ripensare ai suoi monologhi!) Ci siamo scambiati le nostre storie, consigli e con loro ho anche visto la vita notturna di (m)adelaide: ragazzine in tenuta estiva nonostante sia inverno (per la gioia dei nostri ometti!) e sfatte già prima della mezzanotte, locali pieni di gente sia dentro che fuori, ragazzi stilosi e altri che si son vestiti al buio (un po’ come essere in Inghilterra insomma, stesso stile, stesse abitudini.)
Alle 6.30 mi sono ritrovata alla stazione delle corriere e di tutto avevo voglia fuorché di un viaggio di 14 ore per raggiungere Melbourne, perché è stata davvero, davvero lunga!





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"I sogni hanno bisogno di sapere che siamo coraggiosi."